«Nostalgia» Kimerik Edizioni
Daniela Costantini,
vive a Roma, dove è nata. Divide
il suo tempo, tra ufficio, casa,
famiglia, le sue passioni: il
nipotino Nicola. Trascorre molte
ore a leggere Prévèrt, Neruda,
Gibran, De Mello e altri,
compreso qualche contemporaneo
che ha inserito,
affettuosamente, perché le
piacciono le poesie nel suo sito
<http://www.nostalgiaetenerezza.it/>
Ha iniziato a scrivere poesie
per ritrovare il valore della
famiglia.
Daniela Costantini,
nel suo mondo poetico raggruppa
poesie «Intimiste»,
perché analizza i
significativi mutamenti della
testimonianza della vita
affettiva, considerati nel
passaggio dal mondo antico,
attraverso le teorie del diritto
dell’amore universale e
naturale, degli affetti tra uomo
e uomo, tra uomo e famiglia,
ormai sorpassati. Ella con
sentimento mette a fuoco le
differenze, attribuite all'atto
del «provare un fatto»
dinanzi a questa società che
oggi popola il mondo, connesse
alla frattura introdotta dalla
Rivelazione poetica. Le
violenze inquisitorie, che solo
oggi possono apparire tali, sono
legate ad una visione della
natura umana fondata sul
postulato personalistico
dell'immortalità dell’anima,
come afferma Santo Agostino,
oppure sul dualismo delle
sostanze, anima e corpo, come
sottolinea Cartesio.
Parafrasando l'adagio delle
«Meditazioni della natura
offesa» s’indirizza alla
comprensione del senso attuale
di quegli eventi, coglibili, in
prospettiva, dallo sguardo
critico sia dello storico, sia
dall’intuizione del Poeta
dell'età moderna.
GUARDIANI D’AMORE
«In una interminabile notte
densa di dolore
varcai la soglia del sogno
e ti vidi camminare
lentamente
tra due uomini vestiti di
bianco.
Tutto era immerso
in un grande candore di luce
abbagliante
ed il tuo sguardo assorto
mi rendeva spettatrice
confusa e attenta,
sospesa ai confini di una
visione.
Non ti chiamai…
Non avresti potuto
rispondermi
dalla soglia dell’ignoto
dove sogni e realtà si
fondono.
Il tuo cammino nella luce
conquistava il mio essere
e mi invitava al silenzio
dove la visione della tua
speranza
arrivò dritto al mio cuore
donandomi un lieve sorriso.
Due Guardiani d’Amore…
due Angeli accanto a te:
Le tue sentinelle vestite di
bianco
ti accompagnavano
lungo una via di salvezza.
Un brivido forte e sentii
la mia anima abbracciata alla
tua.
Al risveglio sulle mie labbra
aleggiava un sorriso
e provai una nuova dolcezza.
Nei tuoi occhi la vastità del
mare,
la lunga distesa
della sua placida armonia
sospesa tra due mondi azzurri
che si sfiorano …
Una linea sottile dove il
sole
si tuffa nell’acqua
spandendo iridescenti
colori…»
Bella l’immagine dei
due Guardiani d’amore che
s’impossessano dell’inconscio,
convinto della salvezza finale;
perciò avverte un lungo brivido
forte che avvolge le due anime,
come ieri la realtà avvinghiava
i due corpi.
Daniela Costantini
non pensa di reprimere
l'intuizione perché essa è
produzione del mancato
riconoscimento, dell’uomo
contemporaneo, della
svalutazione, della ignoranza e
della mancanza del suo rapporto
con le altre funzioni
psicologiche.
Parlando di questo Poeta donna
in altra sede ebbi a ricordare
che le sue sensazioni ed
emozioni, si verificano sia come
stimoli, sia come calmanti,
armonizzandoli. La vita
psicologica ha i suoi ritmi
complessi d'euforia e di
depressione, di dolore e di
gioia, di fervore e di
stanchezza, di forza e di
debolezza, ecc…
Queste condizioni
sono molto sensibili
all'influsso dei ritmi musicali;
proprio come certe attività dei
ritmi del corpo, che sono le sue
emozioni e la musica che si
fondono. Questo avviene nella
vera Poesia, che può essere
musica espressa con l'intero
essere del poeta. Ad esempio,
più rapido è il ritmo, maggiore
è la tensione che produce.
Un’interessante analisi degli
effetti psicologici prodotti dai
vari disegni metrici può essere
trovata nel capitolo di Howard
Hanson su Emozionai
Expression.
ASCOLTAMI…
«Ti piango con tenerezza,
sei in me con tutti i nostri
ricordi,
ti mando un sorriso
quando ripenso al tuo.
Volo da te come piuma
colorata d’arcobaleno
e tu accogli il mio amore,
mi asciughi le lacrime,
ascolti i miei sussurri.
Uno scambio d’amore
oltre
la vita
protetto dall’amore di Dio,
dagli Angeli che sorridono
alle nostre anime innamorate.
Il nostro indissolubile amore
cinge profondamente il
cuore».
Ogni verso, mentre
produce tipicamente una
specifica frequenza vibratoria,
a sua volta produce anche
determinati effetti fisici e
psicologici. Come è noto la
musicalità di un verso ha un
grande potere sia sullo spirito
sia sul comportamento tra il
Poeta e il lettore; per mezzo
del ritmo si possono immaginare
sinfonie la cui armonia dona
allo spirito la pace desiderata,
la calma auspicata e la forza di
rilassarsi dopo lo
«svuotamento» dell’anima
ansiosa di donare, come una
clessidra la cui sabbia sembra
formare figure geometriche. Il
Poeta sa che le figure sono
frutto della sua immaginazione
eppure le vede le fa sue si
compenetra in esse per
trascrivere sulla pagina le
proprie sensazioni in modo che
il lettore ne rimanga incantato.
Quanto più potente è l'emozione
provata, tanto più sensibile e
vibrante è la sostanza viva dei
versi sul nostro corpo. Ogni
verso ha una sua particolare
musicalità, che non può essere
espressa con le parole; perché
le parole produrrebbero
singolari effetti psicologici,
cui non sarà possibile
attribuire una specifica qualità
emotiva a ciascun verso.
La combinazione più
importante è un’attività mentale
regolata, che fa di tale
connubio, spesso tempestoso,
calma di un totale abbandono
spirituale perché, finalmente
può annullarsi in quell’amore
che le da vita e speranza, ansia
e tremore ma anche gioia
infinita. Queste funzioni
costituiscono una preziosa e
necessaria attività
dell'intelletto senza che esso
tenti di svolgerne altre che
esulano dalla sua competenza.
C’è tra le due componenti uno
scambio non soltanto di emozioni
ma anche di sensazioni, immagini
e impulsi, che influiscono
fortemente sulla costruzione
musicale di una lirica; per cui
mentre il ritmo metrico è
prodotto da una successione di
suoni, l'armonia è prodotta
dalla sovrapposizione di vari
versi che fondono contenuto e
forma, per avere, attraverso le
assonanze, gli accordi
desiderati.
Attraverso la
musicalità delle assonanze
fuoriesce prepotente l’amore per
la famiglia, l’unità tanto
rimpianta e l’unità auspicata,
perché nella famiglia Ella vede
e sente il punto focale, della
pace e della serenità: una parte
della vita sognata e l’aumentare
del numero dei componenti la
famiglia. La diversità di natura
e di struttura dei vari versi e
ritmi musicali, incluse le
parole che danno significato
umano alla composizione e il
ritmo con una particolare
qualità, che difficilmente può
essere definita, ma che è
facilmente riconoscibile,
proprio perché suscita
specifiche reazioni emotive.
La Costantini,
riduce alla pura sensazione, due
gesti scandiscono il ritmo:
compenetrarsi nel dolore e
ricercare il piacere. Col tempo,
si sveglia un barlume di
ragione. Dalle sensazioni
affiora il pensiero;
inizialmente gracile, pallido e
fuggevole, a poco a poco si fa
più consistente, riesce a
cogliere i rapporti più
delicati, a confrontarli gli uni
con gli altri, a combinarli per
avere l’univocità del canto che
diventa contenuto e forma nel
ritmo reale delle sue
intenzioni. La fantasia annoda i
fili, fino al momento in cui
s’illumina l’Io creativo e le dà
il colore nuovo, che fissa la
sua attenzione, grave e
riflessiva sullo sfaldamento
della famiglia sempre più
popolare e plebiscitario.
Nell'intimo avverte il mormorio
dell’anima che sussurra una
parola che insiste, e non può
non ascoltare: «fai questo,
dice la voce misteriosa, scrivi,
ed evita quello che non ti è
piacevole». È la voce della
coscienza.
Naturalmente, la
necessità di un ritorno al
classicismo e al rigore di
obbedienza al “Pater Familias”
acquista nella Costantini un
valore per l'opera dello
scrittore maturo; anche
nell'ambito delle sue scritture
giovanili. Sul piano delle
emozioni svolge un ruolo
importante l'«immaginazione»,
che, secondo Robert L. Basmann,
«dovrebbe essere libera di
costruire ipotesi esplicative in
qualsiasi forma, con le sole
limitazioni necessarie ad
assicurare la verificabilità
intersoggettiva e la rilevanza
economica. Un corollario più o
meno evidente è che la
formulazione dell'ipotesi dev'essere
libera da quei tabù artificiali
che appaiono sotto forma di
prescrizioni o leggi
metodologiche e impediscono la
discussione razionale (non
importa se questo è l'effetto
voluto o meno). La maggior parte
delle prescrizioni metodologiche
nelle scienze sociali è
destinata a sostituire tentativi
di confutare ipotesi mediante
verifiche predittive».
Bibliografia «Nostalgia»
Kimerik Edizioni
©Reno Bromuro
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