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Cara mamma...

 

 

Cara Mamma…

 Cara Mamma, devo dirti che non ho avuto il tempo per rendermi conto che stavi invecchiando. Il tuo sguardo attento e fiero nascondeva sapientemente il tempo che trascorreva. Un giorno però, all’improvviso, questo tempo è esploso… e l’orologio della tua vita ha iniziato a scandire una sorta di conto alla rovescia;  gli attimi dei giorni che consideravo tutti uguali si trasformavano in attimi irripetibili, in occasioni che mai più si sarebbero ripresentate.

Ridipingere la mia vita è diventato il mio obiettivo proprio da quel momento perché soltanto allora considerai che un vortice spaventoso ci stava per sconvolgere la vita.

Come evitare un evento naturale? Sono tutti imprevedibili come le inondazioni, i terremoti, il riattivarsi di un vulcano: nessuno se lo aspetta, nessuno c i pensa perché la vita scorre. Mentre io ricevevo la notizia della tua malattia piangendo, c’erano tante altre persone che gioivano e ridevano per nuove vite che avevano appena aperto gli occhi al mondo come è accaduto anche a noi chissà quante volte... perché tutto passa come le carte che vengono estratte a caso dal loro mazzo… una bella, l’altra brutta.

Cara mamma penso continuamente al fatto che io non ho proprio avuto il tempo di rendermi di conto che l’età avanzava anche se non sembrava proprio e così non ho avuto il tempo di vedere i tuoi capelli diventare bianchi e radi; ti sei ammalata di colpo e dopo quasi tre anni dall’insorgere della tua malattia che ora è diventata devastante e ti ha reso piccina piccina come uno scricciolino, io riesco ancora a guardarti e a vederti come eri, ripenso a quando ce la mettevi proprio tutta per farmi crescere bene e per donarmi serenità.

Quante fatiche mamma… non ti sei mai lamentata, non hai mai perso la pazienza anche se la tua vita non è stata certo facile. Hai semplicemente affrontato e risolto tutti i problemi e le incombenze che ti si presentavano con metodo, pazienza e diligenza. Non ti ho sentito mai dire … sono stanca, ora penso un po’ a me…

Non sai quante volte ho sognato di somigliarti almeno un po’ mettendoci tutto il mio impegno senza riuscirci, senza scoprire il segreto del tuo modo di fare.

Ci separano una manciata di anni, soltanto ventuno anni. Sei stata la mia mamma bambina, la sorella a cui confidare i segreti più nascosti, l’amica a cui non puoi dire di no, l’amica che mai mi ha detto no…

Sto pensando tutto questo mentre me ne sto sdraiata accanto a te. L’ematologo ti sta facendo una trasfusione, si sta prendendo cura di te e per me è naturale condividere anche questi momenti con te.

Tutto è naturale, mamma… perché il nostro è un amore perfetto, qualcosa che fa battere i nostri cuori accordandone i rintocchi, qualcosa che palpita nella nostra anima. Non mollare la presa mamma… anche se in questo ultimo anno ci sono stati momenti disperati, momenti in cui tutto sembrava dirmi che te ne stavi andando per sempre… Non mollare la presa mamma… non saprei come fare…

Mi stai sorridendo ora… il dottore ha tolto l’ago… ed è come se l’avessero tolto dal mio cuore. Papà è entrato nella stanza e ci guardiamo trasmettendoci fiducia e forza. Siamo un trio imbattibile che tutti invidiano. Siamo così da sempre, non ricordo altri modi di amarci se non questo… nella totalità e nella condivisione. Come dice una vecchia canzone… non abbiamo bisogno di parole… è il nostro cuore che parla per noi.

Ciao mammi, ciao papi… Sta per iniziare un’altra giornata che noi renderemo bella anche se sarà difficile. Se fuori piove nella nostra casa c’è sempre il sole…

 

 

 

 



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