La carezza di un Angelo

 

 

Con questa mia immaginaria passeggiata nel bosco riprendo un cammino abbandonato circa un anno fa. Avevo deciso imponendomi una scelta forzata senza però considerare che quando il cuore intraprende un cammino non c’è volontà umana in grado di cambiarlo.

Scrissi “Buonanotte Amore” in un attimo di debolezza e abbandono in cui non volevo saperne di accettare il cambiamento definitivo che provoca la morte, l’impossibilità di poter tornare indietro per poter iniziare un nuovo cammino dimenticando il triste passato.

Non è andata così… Proprio durante questo periodo è iniziato il mio cammino spirituale. Non provo nessuna vergogna ad ammettere che sono consapevole di essere stata affiancata dal mio Angelo Custode e dalla schiera di Angeli che invocavo e invoco continuamente per trovare la forza di vivere.

Non è stato e non è facile però… perché a volte mi sento completamente disorientata e sola come un naufrago in un’isola deserta. A volte ho l’impressione che nessuno comprenda più i miei pensieri e le mie parole che sono diventate forse fin troppo semplici.

Sorridere è diventato difficile e solo quando sono in compagnia del mio nipotino divento spontanea e addirittura gioiosa.

Durante tutto questo periodo ho letto decine e decine di saggi, ho dato ampio spazio a ciò che veramente il mio cuore desidera cercando di raggiungere la pace interiore che avevo perduto per sempre.

Nel suo libro “Va dove ti porta il cuore”, l’autrice Susanna Tamaro raccomanda alla sua giovane nipote che nel momento in cui non si sa che strada prendere, ci si deve fermare e aspettare la voce del cuore che suggerisce la strada migliore da prendere ed io ho fatto proprio così. Dal silenzio della mia anima ho ascoltato la voce dentro di me e senza preoccuparmi di ciò che potevano pensare gli altri del mio strano modo di agire, ho fatto le scelte che ritenevo opportune.

Chi mi vuole bene ha capito, con difficoltà, ma ha capito. Chi è sparito dal mio mondo, all’inizio mi ha provocato un grande dolore, ma poi ho compreso che in fondo in fondo non mi volevano così bene da sforzarsi per comprendermi.

Ora mi sento libera, libera di dire a tutti quello che penso senza provare vergogna o timore. Sono diventata una persona diversa perché tutto e tutti mi hanno portato al cambiamento. Ho subito angherie senza fine anche sul posto di lavoro arrivando a una gravissima depressione. Mesi e mesi in cui subivo soprusi anche se avevo appena vissuto la tragica malattia e la morte di mio marito. Non avevo la forza di difendermi e hanno approfittato della mia debolezza e la conseguenza è stata quella di non aver più la forza di uscire di casa, di frequentare gente, di prendere mezzi pubblici se non accompagnata… un vero inferno e alla fine c’è stato il crollo. La mia salute e peggiorata seriamente e la mia tenacia sul lavoro è venuta a mancare. Non aspettavano altro… e così mi ritrovo a soli 49 anni a riposo per motivi di salute.

Chi mi ha fatto tanto del male non può vivere in pace, deve sentirsi colpevole perché ero sull’orlo di un baratro e invece di tendermi una mano, mi hanno dato la spinta finale per cadere. Cadere… cadere giù… Aggredita verbalmente e crudelmente, segnata a dito da tutti soltanto perché ero debole e indifesa.

Ora sto cercando di ricucire gli “strappi” della mia vita rubata, sto cercando di dimenticare e di imparare a difendermi.

Soltanto la mia famiglia e pochi amici hanno fatto sì che non cedessi definitivamente. Devo dire grazie a loro e al mio Angelo Custode fedele e instancabile compagno…

Posso finalmente permettermi di pensare in libertà, pensare a quanto mi manca il compagno che avevo scelto per la vita, la persona con cui avrei dovuto affrontare la vecchiaia.

Sento l’irrefrenabile bisogno di essere presa per mano, di sentirmi amata e senza cadere nella banalità posso affermare con sicurezza che durante l’intervento chirurgico di pochi giorni fa mentre ero in sala operatoria sotto anestesia locale e sedazione ho “sentito” chiaramente la mia mano destra “stretta” tra le mani di mio marito. Ero sveglia, non vaneggiavo perché parlavo anche con il chirurgo. Ero serena, mi sentivo protetta dal grande Amore di Dio che tutto può… e poi quella stretta di mano mi confortava…

Forse proprio in seguito a questi avvenimenti e a una passeggiata tra i viali alberati della bellissima Villa Torlonia, ho preso carta e penna ed ho scritto questa poesia dedicata al mio Gianfranco venendo meno a quanto promesso un anno fa quando giurai di non scrivere più nulla su di lui per donargli pace.

Ora so che la sua pace è vedermi felice, è sapere che lo penso sempre come se fosse ancora qui accanto a me. So che l’Amore non finisce.

Non finisce mai…

 

 

 

La carezza di un Angelo

 

 

Un vecchio albero nel bosco

è tanto caro al mio cuore.

Da un tempo ormai molto lontano

c’è scolpita una data;

un tempo in cui tutti i miei sogni

erano colorati di rosa

perché erano sogni…

sogni di sposa.

Arrivammo in quella radura

perché un Angelo aveva già scritto

il nostro destino

e così sulla dura corteccia

scolpisti la data del nostro primo incontro.

Son trascorsi tanti anni

e tu ora hai Ali d’Angelo.

Oggi, seguendo invisibili orme,

son tornata in quel sentiero mai dimenticato

per ritrovare il ricordo di quel tenero amore.

Nel fruscio delle foglie nel vento

ho sentito una lieve carezza…

un tocco gentile mi ha sfiorato leggero,

un tocco colmo di antiche memorie.

Con un brivido accarezzo la vecchia corteccia

dove è scolpita quella data d’amore.

Vorrei poter tornare indietro nel tempo,

ma sento di nuovo il tocco dell’Angelo

che mi prende per mano

sussurrando dolcemente che quel sogno

è ormai troppo lontano.

Una cosa però lui sa’…

sa che porterò per sempre

quei momenti nel cuore,

nel mio cuore colorato di rosa

che cullava sogni di sposa…

Ho riconosciuto quel tocco gentile

che la mano mi sfiora:

una volta aveva tanto vigore

e scolpì quella data…

quella data d’amore.

  

©Daniela Costantini

 

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