Non ho
più
memoria
del mio
tempo,
sono
l’immobile
crisalide
cui il
tempo
negò la
gioia di
diventar
farfalla,
una
rondine
dalle
ali
spezzate,
un
bocciolo
che non
diventerà
mai
fiore.
Tanto e
tanto
tempo ho
aspettato,
tante
speranze
ho
lasciato
fiorire
per non
lasciarmi
morire
ma poi
le ho
viste
abbattute
dall’uragano
dell’altrui
follia…
Ad una
ad una
hanno
strappato
quelle
pagine
che io
chiamavo
speranza.
Ho
sperato,
ho
straziato
il mio
cuore
con
inutili
attese,
ho visto
infrangere
i miei
sogni da
un’assurda
crudeltà.
Mi son
rimasti
gli
incubi
di notti
senza
luna,
frammenti
di vetri
che
credendo
fossero
stelle
stringevo
forte
tra le
mani
per
aggrapparmi
al mio
domani…
Son
rimaste
però
soltanto
ferite
profonde,
e vivo
un’inaccettabile
esistenza
perché
io
dovevo
diventar
farfalla.
©Daniela
Costantini
|